giovedì 25 settembre 2008

La 7 (ovvero le cotiche, i muli e gli smart&clever)

Faccio zapping compulsivo fra Vespa che stasera parla di Lourdes - la madonna sa per quale diavolo di motivo -, Mentana che invece tratta di mignotte - mi sembra giusto, una donna o è santa o troia.
Tra i due scelgo Controcampo.
Il Milan stasera ha vinto a Reggio Calabria e tutto va bene.
Intanto i giornalisti di La7 scioperano. A 25 di loro oggi la proprietà (Telecom Italia, ndr) ha comunicato il licenziamento. In tronco (Natale).
Non voglio parlare dei perchè e dei percome il famoso "terzo polo", soffocato in culla, non sia mai decollato.
Voglio parlare del grande capitano d'industria che Bernabè ha piazzato sulla poltrona di amministratore delegato: Giovanni Stella.
No, nulla a che vedere con il più famoso Francesco Stella disegnato dal grande Paz.
Da tempo immemore uomo ombra di Bernabè (la collaborazione risale ai tempi dell'ENI) Stella è noto per essere un ruvido finanziere. Ha fama di risanatore, nell'ambiente. Il suo metodo preferito è il "metodo machete".
Stella, altrimenti detto "er Canaro", l'ho conosciuto di persona. Ho lavorato per lui. Non dimenticherò mai il suo muso contro il mio mentre mi urlava in faccia chissà cosa.
"Li soooordi, li soooordi!!!".
Si era ai tempi della rutilante gnu economi all'italiana, e Stella si occupava, per conto di Bernabè, di selezionare accuratamente (sic!) le aziende in cui investire, appunto, li sordi der padrone.
Casi pietosi. Sedicenti imprenditori che chiedevano 100 volte il valore del fatturato millantando competenze tipo faccio-siti-vedo-ggente.
Stella non ci capiva un cazzo.
Internet? Diavolerie.
Siti web? "Ma che cazzo state addì?"
E qui cominciava e finiva la sua competenza da talent scout de noantri.
E' superfluo aggiungere che le scelte che fece si rivelarono in breve fallimentari.
Altro che creazione di valore.
Terrorizzava i suoi collaboratori urlandogli dietro senza motivo. Umanamente uno schifo.
E dalla scorsa primavera è AD di La7. Antonio Campo dall'Orto ha dignitosamente rassegnato le dimissioni.
Per forza.
Fra lui e Stella c'è la stessa distanza che corre fra la terra e la luna.
Campo dall'Orto ha messo su una tv dignitosa, il migliore - imho - telegiornale in circolazione in Italia, il miglior palinsesto. Non raccoglieva abbastanza pubblicità, è vero.
Ma, signori, evviva!
Uno che ha avuto il coraggio di fregarsene di costi e ricavi. Un artista, a suo modo.
Chisseneimporta degli ingaggi e del fatturato.
Purtroppo arriva la resa dei conti e arriva Stella.
Appena insediato arringa la redazione: "I giornalisti si dividono in cotiche, muli e smart&clever".
Che classe.
Prende il machete e zac! Taglia un quarto della redazione. E questo è solo l'inizio.
Stella ha avvertito i giornalisti (me lo immagino, paonazzo, mentre urla) che scioperare va bene, ma se esagerano i licenziamenti potrebbero aumentare.
Tutta la mia solidarietà ai giornalisti che, forse, perderanno il posto di lavoro.
Auguri a tutti, cotiche, muli o smart&clever che siano.

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