martedì 16 settembre 2008

Blogfest - Parte due (che fatica)

Devo sintetizzare. Altrimenti da questo post non ne esco più.
Ristoranti, pioggia e chiacchiere a parte, cosa mi resta della Blogfest?

1. Un occhio nero. Domenica pomeriggio non ho visto il vetro della porta automatica al Palazzo
dei Congressi e ci ho sbattuto contro con tutti i sentimenti. Figura di merda, sopracciglio spaccato (poco per fortuna) ed ematoma alla Million Dollar Baby.


2. La contrapposizione fra blogosfera e informazione tradizionale. Molto di questo abbiamo discusso con G. e G., anche in camera da letto. I blogger reclamano maggiore visibilità e una parificazione de facto del loro meritorio e volontaristico impegno al mestiere blasé del giornalista. Leggi: i giornalisti hanno un ordine e scrivono spesso delle schifezze, i blogger no e scrivono spesso cose interessanti; perché allora non fare in modo che gli utenti (i lettori) abbiano la possibilità di informarsi a prescindere dal prestigio della penna o della testata?
Argomento parzialmente condivisibile, e io non lo condivido. L'appartenenza all'ordine dovrebbe tutelare il lettore sulla veridicità , l'attendibilità e la correttezza dell'informazione, e così in effetti fu concepito, a garanzia del lettore.
Sappiamo però tutti quanto questa sia un'utopia, in Italia; che l'ordine non tutela gli interessi dei lettori ma è garante principalmente degli interessi dei suoi accoliti. Tutto vero. Che si riformi l'ordine, allora: non sono d'accordo a buttar via il bambino con l'acqua sporca.
Di queste cose avrei voluto si parlasse alla tavola rotonda del sabato, che tanti delusi ha generato e che, come ricorda Luca de Blasi qui, invece è diventata l'ennesima occasione per parlarsi addosso impedendo ai presenti in sala di porre domande (non c'era più tempo, dicono).
3. Filippo Facci. Come definirlo? Un adorabile coglione? Un detestabile furbastro?
Non lo so. So che le sue considerazioni mi sono piaciute, mentre i suoi interventi da Ferrara o Vespa a suo tempo mi avevano ripugnato.
Tant'è che ha vinto il Macchianera Blog Award come "Il blogger più cattivo".
Peccato Facci non abbia un blog.
Mi dicono che tiene una rubrica quotidiana su Il Giornale, una specie di anti-Serra. Posto che non sostituirei l'Amaca quotidiana con nient'altro, sono proprio curiosa, ora che l'ho visto in vivo, di leggerlo. Speriamo si possa fare online.

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