giovedì 13 novembre 2008

Dal paradiso a Facebook e ritorno in 10 mosse

A me Facebook non m'ha mai convinto e non mi convince tuttora, ma la curiosità, la mia condanna, mi costringe a provare tutto, e non, così, tanto per, no. Mi ci ficco dentro fino al collo, fino a sfiorare l'annegamento.
Sono nella fase acuta di utilizzo. Non so quanto durerà e onestamente avverto già i primi sintomi di stanchezza e credo che presto opterò per il Facebook-suicidio.
Qualche giorno fa G. (mio carissimo amico) mi confessa di essersi suicidato su Facebook. Non ne poteva più. E qui mi ha spiegato i suoi motivi:

Ari: ahò, ma te ne sei ito da feisbuc proprio quando mi sta prendendo la febbre a me. Quanto dura?
G: ao'! Io ero iscritto quasi da un anno. Lo schifo mi e' venuto pero' solo di recente, prima mi contenevo.
Ari: cioè? Che tipo di fenomeno è?
G: in che senso?
Ari: cioè, qual è il decorso della malattia?
G: mmmmh fammi pensare
1) novita', carino!
2) ehi ma c'e' anche peppuzzo che non lo vedevo da 20 anni!!
3) ah pero' che amiche fighe che ha peppuzzo, quasi quasi scrivo sul suo wall per farmi notare
Ari: (LOL)
G: 4) belle le application, ci sono anche quelle per cuccare!
5) prima pazza
6) seconda pazza
7) terza pazza
8) n pazze
9) qualcosa non mi torna, pero' che figata mi faccio i cazzi degli altri
10) MI FACCIO I CAZZI DEGLI ALTRI!! SONO UN MOSTRO! VIAAAA

G è tornato alla real life, sta bene ed è più felice che mai.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi suiciderò presto anche io... la principale motivazione è il fastidio di essere costretti a sapere costantemente tutto quello che stanno fancendo gli altri, in particolare di tutti quegli "amici" di cui in generale non me ne può fregà de meno. E, specularmente, far sapere a tutti quello che sto facendo io: di chi sono amico, di chi divento amico, a chi scrivo e a chi no, far diventare di dominio pubblico le mie foto, quello che ho fatto in un dato momento, in che giorno e a che ora mi sono collegato, perchè mi sono o non mi sono iscritto al gruppo "politico" a cui sono stato invitato, ecc.; non da meno l'"obbligo" morale e il fastidio di diventare amico nel senso e con gli obblighi di cui sopra, di qualunque conoscente o collega che si presenti e ti chieda di diventare tale.
In qualche caso può anche star bene, in qualche altro meno... vedi la sorella della mia ex moglie, il mio collega presenzialista e pettegolo, una mia ex in qualche modo ancora coinvolta sentimentalmente, il cugino interista che si incazza quando mi iscrivo al gruppo "Meglio un morto in casa che un interista in famiglia", ecc.
Trovo tutto questo un delirio... :-)

Credo che a una vita digitale del genere sia preferibile una morte dignitosa. E, tra le morti, più dignitoso il suicidio che una lenta eutanasia pubblica. Ma ci si può suicidare in Facebook?!? Vado a vedere e ci provo...