martedì 14 ottobre 2008

"Mettetece nà pezza", ovvero quando le donne devono rimediare al casino

Mentre spulciavo fra le milioni di notizie che come al solito intasano il mio PC e il mio cervello una su tutte mi colpisce. 
Il Governo islandese ha nominato due donne - dai nomi impronunciabili - a capo delle due banche nazionalizzate causa bancarotta. Elín Sigfúsdóttir va alla New Landsbanki e Birna Einarsdóttir alla New Glitnir.All'appello manca la terza banca fallita, Kaupthing. Non è dato sapere se hanno già nominato il nuovo CEO e, se l'hanno già fatto, evidentemente non è una donna.
Elìn e Birna.
Che nomi, ragazze! Mi fanno pensare a due anziane signore, tipo Thatcher, con i capelli cotonati sui toni dell'azzurro nuvola, il tailleurino bon ton pieds de poule, scarpe ortopediche e borzetta antiscippo.
Intanto.
Dice che le donne sono vittime della sindrome da glass ceiling. Ma dice anche - lo fa Concita De Gregorio nel suo ultimo libro, Malamore: Esercizi di resistenza al dolore - che esiste una sindrome peggiore. 
Alle donne vengono affidati compiti difficili in momenti di crisi, apparentemente per esaltarne le capacità di risoluzione dei conflitti e di comunicazione. 
In realtà vengono affidati loro casi senza speranza, con l'unico obiettivo di dimostrare che le donne non ce la fanno e suffragare l'ipotesi, se ancora fosse necessario, che solo gli uomini sanno gestire, risolvere, risanare. 
Che sia questo il caso di Elìn e Birna?

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