Tira fuori Gabriele Romagnoli dalla mia libreria e mi chiede com'è, se mi è piaciuto.
Gli rispondo che sì, mi è piaciuto, che ha un tipo di scrittura "evocativa", per immagini. Che lo trovo dolce e decadente, e che leggo sempre i suoi pezzi su Rep.
Non ho mica capito se a lui piace oppure no.
"Non capisco perchè sul giornale facciano scrivere questi che guardano il mondo attraverso la televisione o al massimo da una camera d'albergo. Prendi quello, per esempio: guarda le partite in tv e tac, il giorno dopo esce il megacommento, tutto senza che abbia alzato un dito."
Certo, lui si fa il culo, dice. E capisco la sua frustrazione.
Dietro al grande nome spesso non c'è quello che vorremmo trovare: intellettuali colti, viaggiatori che si sporcano le mani, fini conoscitori dell'animo umano.
Ci sono solo persone.
E, vi assicuro, è meglio non sapere niente dei vostri beniamini, che siano essi scrittori o giornalisti.
Molto meglio continuare a illudersi che siano loro, proprio loro, a scrivere i pezzi.
Fare per fermare il declino
2 settimane fa
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