La BCE (insieme con Banca d'Inghilterra, FED, Banca di Svezia, Svizzera e Canada) ha abbassato il tasso di sconto di 50 basis point. Il che vuol dire che si ritorna a 3,75%. Il che vuol dire che la rata del mio mutuo è salva.
Su qualunque manuale di economia c'è scritto che il tasso di interesse in genere viene diminuito in caso di stretta del credito (eh, appunto: credit crunch) .
Certo, c'è da dubitare che questa sia una classica crisi da stretta del credito; il problema, oggi, non è tanto che il danaro costa troppo. Il problema è che manca la fiducia necessaria per far sì che i prestatori si fidino dei prenditori. E, dunque, si potrebbe obiettare che abbassare il tasso di sconto serve a poco, in questo frangente. Però, d'altro canto, è pur vero che le famiglie europee (e anche italiane, nonostante lo sbandieramento della solidità finanziaria dell'economia italiota) sono molto indebitate.
E potrebbero arrivare a non onorare più i loro impegni. Allora sì, che sarebbe il disastro.
Che finalmente se ne siano accorti?
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